foto di Futuro Antico al festival di Sant'Arcangelo 1980
FUTURO
Testo di Walter Maioli
Lo sviluppo della tecnologia elettronica ha consentito la costruzione di dispositivi aventi le più diverse funzioni, dai generatori di suoni e di immagini ai sistemi di informazione mediante logica simbolica. Parallelamente l'importanza assunta dall' industria aerospaziale ha permesso un notevole incremento delle comunicazioni aeree e via satellite.
L'immediata presa di contatto con culture diverse e la conoscenza di popoli il cui sistemi di vita e di pensiero differiscono dai modelli di provenienza hanno messo in relazione universi vitali che interagiscono tra loro e si trasformano.
Futuro Antico ha come principale scopo la conoscenza, lo stadio e la diffusione di queste realtà culturali e la ricerca di un'unita espressiva attraverso i più diversi media di cui abbiamo cognizione.
Spaziando dall'etnomusicologia alla musica elettronica, dal teatro ai sistemi audiovisivi.
Vi sono espressioni delle arti che esplorano dimensioni sconosciute, che aprono le porte della percezione. Le maschere delluniverso sono appese. La visione sonora delle stelle, del cosmo, si riflette in una pozza dacqua sacra, caduta dal cielo, dove il sasso è stato gettato e i cerchi si allargano.
Una delle funzioni più importati degli artisti precursori è di andare oltre il quotidiano, pagati per esplorare e percorrere strade ignote. Le musiche anticipano i tempi. Suoni come schemi penetrano nelle orecchie relazionando loperato umano. Ciò che ascolti diventi. Ed è per questo che ascoltiamo, e suoniamo, i suoni della natura, i sussurri del vento, alito vitale della madre terra, la musica delle stelle, del cosmo, di noi stessi, le vibrazioni e le parole dei maestri e il profondo animo dei diversi popoli, attraverso la voce dei loro strumenti musicali.
In questi anni tanti artisti si sono ispirati a Futuro Antico, ma interpretandolo e racchiudendolo in una sola dimensione temporale, culturale, storica, etnica, o pseudomultietnica (tra cui vedi note in fondo).
Mentre la musica realizzata negli anni ottanta da Futuro Antico, è musica universale, fuori dal tempo, Di fatto Futuro Antico ricercava quella dimensione interiore popolata da suoni e ritmi archetipi, che sono le fondamenta di tutte le musiche del mondo. Infatti : la musica non è un linguaggio universale, i suoni archetipi si.
Suoni organizzati oltre i sistemi tonali delle culture musicali standardizzate.Una straordinaria formula alchemica acustica, dovuta ad unaccurata scelta degli strumenti e dei suoni abbinati. Che non si basava su : tu africano suoni il balafon accordato secondo la scala del pianoforte, oppure intonarsi tutti su una scala musicale araba o indiana, magari suonando strumenti giapponesi. Inoltre vi erano anche altre straordinarie premesse, come quella di cercare di far convivere suoni acustici delle diverse culture con suoni elettronici, che il risultato abbiamo chiamato musica etnoelettronica
Ed è qui che ci siamo accorti che la vera musica elettronica, ricercava i suoni cosmici delle origini.
Le mie ricerche sui suoni preistorici, come le scelte sonore del musicista africano Gabin Dabire, seguivano schemi e territori che alcuni tastieristi elettronici di estrazione colta, come Riccardo Sinigaglia, stavano percorrendo con la musica davanguardia contemporanea. In pratica : si poteva far convivere acustica ed elettronica ? Come dire, si può vivere nella natura con il computer in tasca ? Bene, ora, in questa fase nel 2005, a giudicare da dove e come scrivo : direi proprio di si.
Se uno strumento è stato creato e ha trovato sviluppato presso una certa cultura e in un certo luogo, avrà la sua ragione.E poi, il suono basso del digiriduu, appartiene alla sfera dei suoni ipnotici, che agiscono notevolmente su alcuni precisi livelli psicofisici. Questi suoni, non sempre sono terapeutici, anzi, in certi casi o per alcune persone, sono veramente nocivi, possono innescare di tutto. La musicoterapia è una cosa seria, che purtroppo il più delle volte è insegnata, e applicata male. Abbinare suoni, creare nuove sonorità, esplorare il non conosciuto, non è da tutti, non basta andare al conservatorio, od al corso di perfezionamento, o essere animati dallo sballo suonando di tutto. Ricordo sempre una premessa fondamentale per chi vuole ascoltare la musica e le differenti musiche: tutte le musiche possono tirarti dentro, ma bisogna vedere dove ti conducono.
Alla ricerca del diapason cosmico
e del calendario universale
Alla fine degli anni 60 ho iniziato ad esplorare sistematicamente le possibilità sonore dei differenti strumenti musicali etnici del mondo. Mi sono accorto subito di maneggiare cose pericolose, spesso oggetti delicati, ma capaci di generare suoni sottili o potenti, in ogni caso sconvolgenti.
Strumenti che il più delle volte richiedono persone capaci di attivarli, per generare i giusti suoni, musicalità e ritmi. Suoni da impiegare nel contesto opportuno. Alcuni Sufi di Konia durante una conferenza stampa a Milano, hanno presentato il nai, flauto obliquo, come la loro arma segreta, più potente di una atomica.
In questi anni abbiamo visto prolificare esperimenti per una possibile convivenza musicale multietnica, in pratica orchestre formate da musicisti europei, cinesi, arabi , africani, sud americani, etc. Ma senza ottenere risultati alchemico-sonori eclatanti. In pratica ci siamo tutti accorti che non è facile far convivere strumenti e scale musicali, sistemi mentali, culturali, sociali, razziali e religiosi.
Quindi lo studio dei valori dellaccordatura diviene necessario, ma non assolutamente fondamentale, nella ricerca di un comune diapason calibrato a livello cosmico e adottato da un unico calendario mondiale, universale a tutti i popoli. Come i suoni e i moduli compositivi archetipi possono essere le fondamenta per una prossima cultura sonora planetaria, anche i simboli archetipi costituiscono una base universale.
Una convivenza e salvaguardia delle proprie tradizioni nella pluricultura del villaggio globale, affinché non si arrivi ad una monocultura, standardizzata global, dettata da ununica scala temperata di 12 note.
che già di per se costituisce uno straordinario itinerario psichico
Futuro Antico è anche il titolo del progetto musicale di Angelo Branduardi (Futuro Antico I , II e III) e pure di una trilogia di composizioni del percussionista Andrea Centazzo. In questo caso siamo di fronte ad un storia di probabile sintonia (Walter conosce i due artisti); perché le musiche sono completamente stilisticamente differenti. Però Branduardi e Centazzo hanno realizzato i loro Futuri Antichi 15 anni dopo Maioli, Sinigaglia e Dabire. Pensate negli Stati Uniti, si trova uno famoso gruppo di world music che si chiamano Ancient Future nato nel 1978, sembrano una superficiale imitazione degli Aktuala, nati nel 1972. Infatti Walter Maioli è, tra laltro, uno dei primi maestri iniziatici della world music. (R.C.)
suoni dai primitivi allelettronica
Le strutture portanti sono ancora quelle della musica elettronica, ma lintroduzione di questa originale strumentazione e una indubbia influenza di sonorità orientali (Maioli, già fondatore nel 72 degli Aktuala, torna da un soggiorno di tre anni in Himalaia), danno allatmosfera musicale un gusto arcano e delle aperture metatemporali notevoli. Questa cassetta inoltre è autoprodotta e autodistribuita e anche questa è una nota di merito agli autori, una sana abitudine anglossassone che in Italia, purtroppo, fatica a prendere spinta. (M.S.
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Immagini a colori di Adriano Abbado Disegni degli Aborogeni australiani, dei Taoisti, di Walter Maioli, Gabin Dabire, Riccardo Sinigaglia. 1980